L’EVENTO
Il 10 giugno 2025 ritorna ad Irsina (MT) il dipinto raffigurante l’Assunzione della Vergine con angeli restaurato presso l’Istituto Centrale per il Restauro nei laboratori della sede di Matera.
La presentazione del restauro si terrà alle ore 19.00 presso la Concattedrale di Irsina.
L’evento è frutto della consolidata collaborazione tra ICR, Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio della Basilicata ed enti ecclesiastici, Arcidiocesi di Matera-Irsina e parrocchia Santa Maria Assunta, attivamente impegnati nelle attività di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale regionale.
L’OPERA
L’opera è datata al XVIII secolo di autore ignoto e ascrivibile alla produzione napoletana. La tavola sagomata lignea è costituita da sei assi di abete bianco su cui è applicata un’incamottatura formata da trentadue “pezze” di tela di lino, originariamente adese al tavolato stesso. Sul supporto tessile sono presenti gli strati preparatori e gli strati pittorici che costituiscono la parte figurativa del manufatto.
Il dipinto (207 x 105 x 2 cm ca.), storicamente sospeso nel catino absidale, è stato, presumibilmente a partire dagli anni ’50 del Novecento, collocato presso gli ambienti ipogei della stessa Concattedrale. Proprio dalla cripta, nel 2019, la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio della Basilicata lo ha prelevato per ricoverarlo presso i Depositi della zona PAIP di Matera, in previsione di un restauro. A novembre del 2023, l’opera è stata quindi trasferita presso i laboratori della SAF ICR di Matera per essere oggetto di intervento di restauro in occasione della tesi di laurea degli allievi Alessandro Cristiano e Sofia Lucino.
L’INTERVENTO DI RESTAURO
L’intervento di restauro è stato eseguito nell’ambito della tesi di laurea dal titolo “Il restauro dell’Assunzione della Vergine (XVIII secolo) della Concattedrale di Irsina: problematiche di intervento e sfide conservative di un “cartelame atipico” ”, discussa il 15 aprile 2025 dai tesisti Alessandro Cristiano e Sofia Lucino, allievi del 70° corso PFP2 della Scuola di Alta Formazione e Studio ICR di Matera.
L’intervento di restauro è stato preceduto e integrato con studi diagnostici, finalizzati preliminarmente all’identificazione dei materiali costitutivi e allo studio dei materiali impiegati nei precedenti interventi riscontrati. La complessità tecnica del manufatto ha implicato la messa a punto di metodi e materiali di intervento opportunamente scelti e calibrati sulla base delle specifiche necessità.
L’incamottatura si presentava non più adesa al tavolato per il 60% della superficie totale con evidenti deformazioni e lacerazioni. Pertanto sono stati svolti interventi strutturali su entrambi i supporti: sul tavolato e sulla struttura di sostegno è stato realizzato un intervento di risanamento diversificato a seconda dell’entità dei fenomeni di degrado presenti (fessure, rotture e disallineamenti); sul supporto tessile sono state condotte le operazioni di ristabilimento della planarità e di risarcimento di lacune e lacerazioni eseguendo anche il ripristino dell’adesione con gli strati preparatori e pittorici. E’ seguita la rimozione di depositi soprammessi e di estese riprese pittoriche diffuse su tutta la superficie (attribuibili ad uno dei due interventi precedenti individuati ma non documentati), rivelando abrasioni e lacune degli strati originali sottostanti.
Ha fatto seguito l’aggiunta di un supporto tessile ausiliario e il riassemblaggio della tela dipinta al tavolato ligneo mediante un nuovo sistema che ha previsto la progettazione ad hoc e la successiva stampa 3D di ganci. Questi costituiscono vincoli puntuali collocati sul retro del tavolato a cui si aggancia la tela dipinta attraverso degli occhielli metallici posti sui bordi perimetrali del tessuto del supporto ausiliario.
L’ultima operazione condotta è stata quella di presentazione estetica mediante reintegrazione pittorica, che ha avuto come finalità ripristinare la corretta leggibilità della figurazione, pur denunciando lo stato conservativo del manufatto. Dunque ha previsto una complessa fase di equilibratura tra scompensi cromatici e integrazione con tecnica riconoscibile (tratteggio) nelle lacune di maggiore impatto visivo.
Gruppo del lavoro di tesi
Patrizia Giacomazzi: restauratrice ICR, relatore coordinatore tesi, referente didattico PFP2
Tullia Carratù: storica dell’arte ICR, relatore coordinatore discipline umanistiche
Marco Bartolini: biologo ICR, relatore coordinatore discipline scientifiche
Cristina Catanzaro: restauratrice
Mariagrazia Di Pede: funzionaria storica dell’arte SABAP della Basilicata-Matera
Giovanni Gualdani: restauratore
Ulderico Santamaria: docente di ruolo di scienza e tecnologia dei materiali presso l’università degli studi della Tuscia (VT)
Pasquale Vizziello: geometra
Tesisti
Alessandro Cristiano, Sofia Lucino, 70° corso PFP2
Luigi Oliva: Direttore Istituto Centrale per il Restauro
Giorgio Sobrà: Direttore Scuola di Alta Formazione e Studio ICR sede di Matera
Francesca Capanna: Direttore Scuola di Alta Formazione e Studio ICR sede di Roma